È con grande senso di responsabilità, una buona dose di umiltà e soprattutto senso di servizio che mi rivolgo a tutti voi. Nuvolera è una comunità che mi ha dato tanto in termini di opportunità, affetto, qualità della vita e amicizie. Questo sentimento di attaccamento che provo nei confronti del nostro Paese mi ha portato a prendere la decisione di intraprendere questo percorso.
Nuvolera deve mirare ad essere a misura di giovane e di anziano, di bambino e di adulto. La vivacità e la dinamicità della vita culturale deve essere accostata all’attenzione per le esigenze di ognuno.
Non vogliamo un “palazzo del potere” staccato dalla popolazione: l’amministrazione di un Paese deve essere fatta dai cittadini stessi. La politica intesa come servizio, come ricerca del bene comune, vuol dire amministrare per gli altri e non per sé stessi, cercare il meglio per tutti e non per pochi.
Ognuno può e deve contribuire alla soluzione dei problemi: la partecipazione è fondamentale e le buone idee non necessariamente vengono solo dal sindaco, dagli assessori o dai consiglieri di maggioranza che, una volta eletti, spesso finiscono
col dimenticarsi di quei cittadini che hanno riposto nelle loro mani
l’onore e il compito di amministrare la Cosa Pubblica.
“Condivisione dei problemi e condivisione delle decisioni”: questo deve essere il nostro motto che può realizzarsi solo se si ha una comunicazione semplice e onesta, senza la creazione di barriere di incomunicabilità e incomprensione.
Purtroppo, troppo spesso, la politica di Nuvolera è stata condita da contrapposizioni fini a sé stesse, da incontri dove le urla prevalevano sul dibattito, dove le posizioni di principio si cristallizzavano senza dar spazio alla ragionevolezza. Forse è soprattutto per questo che cresce vertiginosamente e comprensibilmente la disaffezione alla politica nelle fasce più giovani, anche nel nostro Paese. “Fare politica” non significa necessariamente essere disonesti o cercare il proprio tornaconto.
È ora di dire basta, deve iniziare una nuova fase dove tutti i nuvoleresi, a qualsiasi credo politico appartengano, remino dalla stessa parte, qualsiasi sarà il prossimo sindaco ed i prossimi consiglieri: se la qualità della vita nel nostro Paese migliora (questo deve essere il nostro obbiettivo) ne beneficiamo tutti! La politica deve quindi tornare ad essere elemento di unione e non di divisione, di confronto e non di scontro.
È ora di dire basta, deve iniziare una nuova fase dove tutti i nuvoleresi, a qualsiasi credo politico appartengano, remino dalla stessa parte, qualsiasi sarà il prossimo sindaco ed i prossimi consiglieri: se la qualità della vita nel nostro Paese migliora (questo deve essere il nostro obbiettivo) ne beneficiamo tutti! La politica deve quindi tornare ad essere elemento di unione e non di divisione, di confronto e non di scontro.
Dobbiamo prendere esempio dalle tante associazioni presenti sul nostro territorio, che sono tra le più grandi e vantaggiose ricchezze di cui beneficiamo, che ottengono straordinari risultati in ambito sociale ed assistenziale collaborando tra loro, cercando gli elementi di unione e intesa che accomunano tutti e che portano a raggiungere obbiettivi sempre più alti.
La
volontà di mettermi al servizio del nostro Paese si deve concretizzare
anche in una cura attenta del nostro territorio. Esso è una
straordinaria ricchezza ricevuta in prestito dai nostri genitori e che
dobbiamo restituire, possibilmente accresciuta, ai nostri figli. La
valorizzazione e la cura per il ricco patrimonio naturalistico che il
nostro Paese possiede deve ovviamente avere come punto di partenza
decisioni politiche forti e mirate, ma deve anche beneficiare della
consapevolezza e dell’impegno di tutti i cittadini. Nuvolera dovrà fare
scelte determinanti nei prossimi anni e riuscire a diventare più “sostenibile” dal punto di vista ambientale.
Prendendo come spunto una massima di De Gasperi, concludo dicendo che “Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti” ed andare avanti significa che bisogna andare verso la realizzazione del bene comune.
Andrea Agnelli
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